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Il ritorno dell’atomo

  • Immagine del redattore: Giovanni Viola
    Giovanni Viola
  • 1 nov
  • Tempo di lettura: 2 min

Ottobre 2025 ci sta raccontando una storia che pochi si aspettavano: il nucleare sta tornando. Non con clamore, ma passo dopo passo.

In Francia, EDF ha alzato le previsioni di produzione per il 2025: segno di fiducia e stabilità. Negli Stati Uniti, Urenco ha annunciato l’espansione del suo impianto di arricchimento dell’uranio, per rafforzare la filiera interna. In Asia, l’India ha aperto agli investitori stranieri per accelerare il suo grande piano: 100 gigawatt di energia nucleare entro il 2047. E anche in Slovacchia, è stato firmato un accordo con gli USA per la costruzione di un nuovo reattore da 1.000 MW.


Insomma, il mondo ci sta tornando a credere. Perché, piaccia o no, la domanda di energia continua a crescere. E il nucleare, nel bene o nel male, promette due cose che oggi servono più che mai: stabilità e indipendenza.

Ma non è tutto rose e fiori. Negli Stati Uniti, un grande progetto di stoccaggio di scorie, quello di Holtec nel New Mexico, è stato cancellato per l’opposizione dei cittadini. Segno che, per quanto la tecnologia migliori, la fiducia resta la parte più difficile da costruire.


Sul fronte investimenti, il settore sta vivendo una fase di grande entusiasmo. L’ETF VanEck Uranium and Nuclear Technologies ha più che raddoppiato il suo valore da aprile. E tra le aziende, BWX Technologies continua a crescere grazie ai contratti governativi e alla ricerca in nuovi combustibili e applicazioni mediche.

Però serve prudenza. Chi è entrato presto ha già corso tanto. Chi entra ora deve sapere che il nucleare è un investimento di lungo periodo, non una scommessa da cavalcare sull’onda del momento.

E poi c’è il punto più importante: il nucleare divide, e continuerà a farlo. Per qualcuno è progresso, per altri un rischio. E forse hanno ragione entrambi.


Il ritorno del nucleare nel 2025: tra progresso, rischio e fiducia nel futuro energetico.

Alla fine, il vero tema non è scegliere da che parte stare, ma capire come gestire con responsabilità l’energia e il futuro che stiamo costruendo. Perché non c’è tecnologia che valga più della fiducia delle persone.

💬 Tu cosa ne pensi? È davvero un ritorno al futuro… o solo un modo diverso di affrontare la stessa sfida?



Articolo a cura di Giovanni Viola – Investitore Pro, scuola di educazione finanziaria indipendente.



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Questo articolo è stato scritto con finalità didattiche e informative. Non rappresenta in alcun modo una consulenza finanziaria, fiscale, legale o nutrizionale, né una sollecitazione all’investimento. Tutti i contenuti sono pensati per aiutarti a capire meglio i mercati, i trend e le dinamiche economiche, ma non devono essere interpretati come raccomandazioni operative.

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