💭 La bolla AI: i protagonisti
- Giovanni Viola
- 9 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Pensiamo che l’Intelligenza Artificiale stia cambiando il mondo. Ma forse, per ora, sta solo cambiando i bilanci.
C’è una rete di colossi e startup che si intrecciano in una corsa globale senza precedenti: OpenAI, NVIDIA, Microsoft, Oracle… e poi una costellazione di nomi come Mistral o Figure AI. Guardandola da lontano, sembra un ecosistema. Guardandola da vicino, sembra un circuito chiuso.
🔄 Il gioco dei giganti
OpenAI crea la domanda. NVIDIA la soddisfa. Microsoft e Oracle forniscono il cloud.
E il denaro fa il giro completo: OpenAI raccoglie capitali → compra GPU da NVIDIA → NVIDIA cresce → reinveste in startup AI → le startup comprano altre GPU → e il ciclo si ripete.
Un sistema perfettamente… circolare. Talmente perfetto che sembra costruito più per alimentarsi che per produrre valore reale.
💸 La rete che si auto-sostiene
Dietro le partnership e le valutazioni record, scorre sempre lo stesso flusso: denaro che gira tra pochi soggetti. È la nuova versione del “giro dei soldi”, solo che questa volta le cifre non sono in milioni, ma in trilioni di dollari. OpenAI vale 500 miliardi, NVIDIA 4 trilioni. E molte startup valgono miliardi… senza ancora generare utili.
🧠 Psicologia applicata ai mercati
Le bolle non nascono dai numeri, ma dalle narrazioni.
Oggi la parola magica è “AI”. Ogni investitore la pronuncia come un mantra. Ogni azienda la scrive nei propri report come una garanzia di futuro. Eppure, sotto la superficie, i flussi sono sempre più concentrati, più ripetitivi, più autoreferenziali.
Quando tutto dipende da quattro nomi – OpenAI, NVIDIA, Microsoft, Oracle – non è innovazione: è interdipendenza. E come ogni rete troppo tesa, prima o poi… si spezza.
⚠️ Il rischio sistemico
⚠️ Il rischio sistemico
Se uno dei nodi principali si inceppa – magari NVIDIA rallenta le vendite, o OpenAI riduce la spesa –l’effetto domino può essere devastante. Non per l’AI in sé, ma per i capitali che ci orbitano intorno. È la logica delle bolle: più soldi entrano, più il sistema sembra solido… fino al primo scricchiolio.
I grandi infatti stanno comprando oro e titoli tecnologici, ma anche coperture put per proteggersi da eventuali ribassi. Un segnale chiaro: credono nel trend, ma non si fidano del tutto della stabilità del sistema.
💬 Esperienza personale (e lezione di equilibrio)
Ho già vissuto qualcosa di simile. Nel 2000 tutto saliva ancora più rapidamente: internet, telecom, tecnologia. Tutti facevano soldi “sulla carta”… prima di riperderli in crolli che, quando arrivano, nessuno controlla.
E sì, probabilmente i mercati continueranno a salire ancora, soprattutto se il dollaro continuerà a scendere e i capitali si sposteranno verso asset reali e beni rifugio. Non dico che il rialzo sia finito — anzi, i cicli possono ancora spingere in alto —ma una cosa la ripeto sempre: rimanere in equilibrio.
Perché i rendimenti non si misurano in 12 mesi, ma in anni. Sia nel bene che nel male. Oggi tutti guadagnano facile, a doppia cifra. Il punto non è “fare il colpo”, ma mantenerlo nel tempo.
Tutti maghi della finanza quando i grafici salgono. Ma sono i crolli a rivelare chi sa davvero cosa sta facendo. Ne ho passati tre nella mia storia, e una certezza l’ho imparata: la storia si ripete, soprattutto nei meccanismi comportamentali umani.
✨ Il consiglio pratico: Osserva, analizza, ma non inseguire ogni trend come fosse destino. Le vere opportunità non stanno nel rumore del mercato, ma nella capacità di leggere ciò che tutti vedono in modo diverso.
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