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Le bolle della storia: quando il FOMO ha fatto perdere la testa ai mercati

  • Immagine del redattore: Giovanni Viola
    Giovanni Viola
  • 28 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 30 ott


C’è un filo invisibile che unisce le grandi follie finanziarie della storia. Dalla bolla dei tulipani in Olanda, tre secoli fa, alle criptovalute di oggi, cambia il contesto, ma non cambia la causa: la paura di restare fuori. Il FOMO non è nato con i social. È un meccanismo antico, profondamente umano. Ogni volta che le persone credono di aver trovato il modo più veloce per arricchirsi, scatta lo stesso impulso: “Devo esserci anch’io”.



La febbre dei tulipani

Olanda, XVII secolo. Un bulbo di tulipano diventa più prezioso di una casa. Persone comuni, contadini e mercanti, iniziano a venderne e comprarne come se fossero oro. Il prezzo sale giorno dopo giorno, finché la follia contagia tutti. Chi non partecipa sembra uno sciocco. Chi non compra, resta fuori. E così il FOMO diventa una febbre collettiva.

Ma come tutte le febbri, anche questa si spegne all’improvviso. Un giorno nessuno vuole più comprare. I prezzi crollano, e con essi i sogni di ricchezza. Molti perdono tutto. È la prima bolla speculativa della storia, ma non sarà l’ultima.



La corsa digitale

Saltiamo avanti di tre secoli. Fine anni ’90. Internet è appena nato, e sembra poter cambiare tutto. Basta aggiungere “.com” al nome di un’azienda per far salire il suo valore. Investitori, fondi, risparmiatori: tutti vogliono “esserci”. Ancora una volta, il FOMO spinge le persone a comprare ciò che non conoscono. Poche analisi, tanto entusiasmo. Poi, come sempre, la realtà presenta il conto. Nel 2000 la bolla scoppia, e molti titoli finiscono a zero. Solo chi aveva avuto la pazienza di scegliere con criterio — e di aspettare — si salva.



“I prezzi delle case salgono sempre”

Sembra una frase innocente, ma è una delle più pericolose mai pronunciate. Negli Stati Uniti, a metà degli anni 2000, milioni di persone si indebitano per comprare casa. Le banche concedono mutui a chi non può permetterseli. Il mercato immobiliare diventa un casinò: tutti comprano perché “tanto il prezzo salirà”. Il FOMO si traveste da certezza. E quando, nel 2008, la bolla scoppia, il mondo intero ne paga le conseguenze. È la crisi dei mutui subprime: un disastro nato, ancora una volta, dalla paura di restare fuori dal “grande affare”.



Dalle case alle crypto

Arriviamo ai giorni nostri. Il 2021 è stato l’anno d’oro del Bitcoin. Ogni telegiornale ne parlava, ogni influencer ne postava il grafico. Sembrava impossibile restare fermi. E così, milioni di persone sono entrate nel mercato all’ultimo momento. Il prezzo saliva, la fiducia pure. Poi, come sempre, la realtà ha ricordato che nessun trend cresce all’infinito. Il Bitcoin crolla, e con lui l’entusiasmo di chi aveva comprato solo per paura di perdere l’occasione.



Un meccanismo sempre uguale

Cambia l’epoca, cambiano gli strumenti, ma l’emozione resta la stessa. Il FOMO è come un’eco che attraversa i secoli:

  • ti fa credere che gli altri sappiano qualcosa che tu non sai;

  • ti spinge a correre, anche se non sai dove stai andando;

  • ti illude che partecipare sia più importante che capire.

E ogni volta, la lezione è identica: la fretta di guadagnare è il modo più rapido per perdere.



Il valore della lentezza

La storia non serve per giudicare, ma per ricordare. Ricordare che la ricchezza non si costruisce sulle mode, ma sulla pazienza. Che le opportunità migliori non sono quelle che urlano più forte, ma quelle che si mostrano in silenzio. E che restare fuori, quando tutti entrano, non è un segno di debolezza: è un atto di lucidità.

Perché i mercati cambiano, ma la mente umana no. E chi impara a riconoscere le proprie emozioni… diventa libero.



Articolo a cura di Giovanni Viola – Investitore Pro, scuola di educazione finanziaria indipendente.



Disclaimer – Investitore Pro Srl Questo articolo è stato scritto con finalità didattiche e informative. Non rappresenta in alcun modo una consulenza finanziaria, fiscale, legale o nutrizionale, né una sollecitazione all’investimento. Tutti i contenuti sono pensati per aiutarti a capire meglio i mercati, i trend e le dinamiche economiche, ma non devono essere interpretati come raccomandazioni operative. I dati e le opinioni riportate si basano su fonti che riteniamo affidabili, ma potrebbero cambiare nel tempo. Se decidi di investire in strumenti finanziari citati o correlati, lo fai sotto la tua piena responsabilità e ti consigliamo sempre di confrontarti con professionisti abilitati. In poche parole: noi ci occupiamo di formazione, non di consulenza. Il nostro obiettivo è offrirti strumenti per pensare, non istruzioni per agire. Grazie per aver letto e per far parte della community di Investitore Pro Srl. Continua a studiare, approfondire e scegliere con consapevolezza.


 Rappresentazione simbolica delle grandi bolle finanziarie: tulipani, dot-com e Bitcoin, unite dal filo conduttore del FOMO e della paura di restare fuori.

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