Campari brinda ai mercati: ma conviene davvero seguirla?
- Giovanni Viola
- 5 ore fa
- Tempo di lettura: 4 min

Quando un titolo come Campari fa +10% in una sola seduta, la tentazione di “salire sul carro” è forte. Lo capisco bene: è il riflesso più umano del mercato. Ma ogni volta che succede, la domanda che dobbiamo farci non è quanto sale, ma perché sale.
E in questo caso, la risposta è interessante.
📈 Una trimestrale che ha fatto centro
Campari ha chiuso il terzo trimestre con numeri solidi, migliori delle attese. Le vendite organiche crescono del +4,4%, i margini migliorano e il debito scende. Non male, considerando il contesto difficile per il settore degli spirit, ancora stretto tra dazi, valute e consumi in rallentamento.
L’EBITDA rettificato nel trimestre è cresciuto del +18,8%, con margini che tornano sopra il 27%. Il debito netto si riduce a 2,9 volte l’EBITDA: segno che la gestione finanziaria è in ordine. E perfino il problema dei dazi si è rivelato meno pesante del previsto — circa 15 milioni per tutto l’anno, contro stime più alte.
Ma il vero punto è la fiducia. Dopo mesi di incertezze, questa trimestrale ha dato agli investitori la sensazione che Campari abbia ritrovato direzione e controllo.
🍹 Perché il titolo è volato
In Borsa, le reazioni forti non nascono solo dai numeri, ma dalle aspettative. Il mercato si aspettava un trimestre debole, e invece ha trovato risultati stabili, margini in crescita e un debito in discesa. In più, il management ha confermato la guidance sull’anno — e in tempi come questi, la coerenza vale oro.
A spingere i margini sono stati soprattutto i prodotti “premium”: aperitivi, tequila e marchi ad alto valore aggiunto. La strategia di “premiumizzazione” che Campari porta avanti da anni sta pagando.
Nel mondo del beverage, i grandi brand internazionali stanno tornando a puntare su qualità e identità. È una tendenza che premia chi, come Campari, ha radici solide, marchi globali e una gestione prudente.
Certo, non tutto è perfetto: i consumi in Italia e Germania rallentano, e l’effetto cambio resta un freno. Ma il quadro generale resta positivo.
💬 Ma conviene comprare Campari adesso?
La notizia della trimestrale ha acceso gli entusiasmi, e il titolo è balzato di oltre il 10%. Ma attenzione: questi movimenti così rapidi, spesso, sono più emotivi che strutturali. Il rischio è che la spinta iniziale non venga poi confermata dai numeri dei prossimi trimestri.
Detto questo, i fondamentali ci sono. La crescita è reale, i margini sono in miglioramento e il debito è sotto controllo. E un dato non va sottovalutato: Campari si trova oggi sui minimi degli ultimi cinque anni. Questo, storicamente, è spesso il livello da cui iniziano le ripartenze più interessanti.
Se il mercato generale dovesse riprendere slancio, il titolo potrebbe beneficiarne in modo importante. E i target più ottimistici — quelli che guardano verso quota 9 euro — non sono poi così lontani, soprattutto se la fiducia degli investitori continuerà a rafforzarsi.
In sintesi:
chi entra ora deve accettare un po’ di volatilità nel breve,
ma chi guarda al lungo periodo potrebbe trovarsi in anticipo su una fase di svolta.
Campari non è un titolo da “botta e via”. È una di quelle storie da portare in portafoglio con pazienza, come si fa con un buon investimento o un buon vino: il tempo, a volte, è l’ingrediente principale.
🧭 La lezione dietro il bicchiere
Ogni volta che un titolo vola, vedo la stessa scena: entusiasmo, FOMO, la paura di “restare fuori”. Ma investire non è una corsa, è un percorso. E il successo non si misura solo nel guadagno, ma nella serenità con cui lo ottieni.
Campari oggi brinda ai suoi risultati. E lo fa con equilibrio, quello stesso equilibrio che serve anche a noi per capire quando è il momento di agire… e quando è il momento di aspettare.
Decidere di diventarne azionisti può avere senso, certo. Ma solo se fa parte di una strategia solida, pianificata e coerente con il proprio portafoglio complessivo. Perché il vero segreto non è “scegliere il titolo giusto”, ma costruire una visione chiara. È per questo che invito sempre a studiare, capire, e pianificare ogni investimento — prima di agire.
Articolo a cura di Giovanni Viola – Investitore Pro, scuola di educazione finanziaria indipendente.
Disclaimer – Investitore Pro Srl Questo articolo è stato scritto con finalità didattiche e informative. Non rappresenta in alcun modo una consulenza finanziaria, fiscale, legale o nutrizionale, né una sollecitazione all’investimento. Tutti i contenuti sono pensati per aiutarti a capire meglio i mercati, i trend e le dinamiche economiche, ma non devono essere interpretati come raccomandazioni operative. I dati e le opinioni riportate si basano su fonti che riteniamo affidabili, ma potrebbero cambiare nel tempo. Se decidi di investire in strumenti finanziari citati o correlati, lo fai sotto la tua piena responsabilità e ti consigliamo sempre di confrontarti con professionisti abilitati. In poche parole: noi ci occupiamo di formazione, non di consulenza. Il nostro obiettivo è offrirti strumenti per pensare, non istruzioni per agire. Grazie per aver letto e per far parte della community di Investitore Pro Srl. Continua a studiare, approfondire e scegliere con consapevolezza.




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